Quella scorsa è stata una settimana particolarmente interessante che ha visto Barack Obama rieletto presidente della più grande economia del mondo, ha visto anche la caduta dell’Euro contro il biglietto verde, raggiungendo il suo minimo negli ultimi 2 mesi. Anche i numeri della produzione industriale in Europa hanno continuato a deludere e le preoccupazioni per il finanziamento della Grecia hanno notevolmente peggiorato le cose.
La Produzione industriale francese è scesa del 2,7% nel mese di settembre, superando di gran lunga le aspettative del mercato per un calo dell’1%, e lontano dal +1,9%, registrato nel mese di agosto. In Italia, la produzione industriale è sceso fino all’1,5% nel mese di settembre, leggermente inferiore rispetto al previsto calo dell’1,4%, ma ben al di sotto della crescita dell’ 1,7% registrata nel mese di agosto.
Venerdì scorso, ad Aiutare a far raggiungere all’Euro il suo minimo negli ultimi 2 mesi contro il dollaro sono stati i problemi finanziari greci, che hanno creato un rischio al di fuori della sessione di negoziazione che era generalmente rialzista per il dollaro USA. Il governo greco spera di ricevere 31,5 miliardi di euro di aiuti dopo la forzatura attraverso misure di austerità impopolari e dure volte a ridurre il suo deficit, crecando però di placare allo stesso tempo i suoi creditori. Con il voto che è stato effettuato ieri, 12 Novembre, il parlamento del paese ha approvato il suo bilancio per il prossimo anno.
Dall’inizio delle negoziazioni il 7 novembre (il giorno dopo il risultato delle elezioni), lo USD si è apprezzato contro tutte le principali valute, tranne per lo Yen giapponese. La chiusura delle negoziazioni di venerdì hanno visto lo USD arrivare a 0,29% contro l’euro, in crescita del 0,54% contro il GBP e fino 0,30% rispetto al CHF. L’USD è cresciuto anche contro i suoi cugini canadesi e australiani, registrando un aumento di 0,19% contro l’AUD ed ha chiuso su di 0.12% contro il CAD.
Le azioni degli Stati Uniti hanno avuto il loro maggior calo settimanale da giugno, con lo S & P 500 che ha perso più del 3% solo dal 7 novembre, in quanto la rielezione del Presidente Barack Obama ha generato un rielabora mento del bilancio dello stato, visto che la Camera dei Rappresentanti è controllata dai repubblicani. La vittoria del presidente ha creato lo spiraglio per la possibilità di una maggiore regolamentazione e di un aumento delle aliquote fiscali, cosa questa che ha generato un effetto negativo sui mercati azionari.
La corrente settimana di trading provenienti sembra essere ancora più intensa e più volatile rispetto a quella scorsa. Ora l’incertezza sulle elezioni negli Stati Uniti è finita (ai mercati non piace l’incertezza), ci si può aspettare un più elevato volume degli scambi.
L’economia degli Stati Uniti sarà ancora al centro dell’attenzione in questa settimana, ma per motivi diversi, con una serie di importanti rapporti economici in calendario. Questi includono i prezzi produttore / consumatore, le vendite al dettaglio, i sondaggi Empire State Building e Philly Fed, nonché il verbale della riunione più recente del FOMC.